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"Ho iniziato la mia carriera da dilettante, per poi passare molto presto nei professionisti; dopo 14 incontri ho vinto il titolo italiano e successivamente quello mondiale (contro De Leon) e dopo un anno e mezzo quello europeo.
È stata una carriera ricca di soddisfazioni, orientata più sul professionismo rispetto al dilettantismo.
Attualmente sono istruttore di pugilato in palestra, seguo molto i ragazzi cercando di "tirar fuori"dei campioni (vedi titolo italiano vinto con Bruzzese). Mi piacerebbe riportare Ferrara ai livelli di quando combattevamo io e mio fratello Alessandro, quando venivano da noi i più grandi campioni italiani ed europei.
Sono stato uno sportivo serio; non ho mai perso un giorno di allenamento, mettendoci tanta passione ed entusiasmo.
Nella vita di tutti i giorni mi reputo un "pantofolaio" e pigro, a differenza di quella sportiva dove ho sempre fatto tutto ciò che dovevo fare.
Per intraprendere questo sport occorre avere tanta passione, senza la quale non si riuscirebbe a sostenere i ritmi richiesti.
Per chi vuole intraprendere il pugilato a livello amatoriale, viene in palestra, si scarica, mantenendo una certa prestanza fisica; discorso diverso per chi vuole affrontare il professionismo: è un percorso fatto di sacrifici (ripagati da soddisfazioni), dove nessuno ti regala nulla e tutto questo a discapito della vita di tutti i giorni; occorre essere costanti e regolari."
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